di Alessandra Anaclerio

Le ''cape de fiirre'': quando l'acqua a Bari si prendeva per strada
BARI - I nonni baresi le chiamano ancora "cape de fiirre": sono le antiche fontane in ferro che nei decenni scorsi era possibile trovare sui marciapiedi di Bari. Di quelle fontane, oggi, ne è rimasto un numero esiguo, non più di una decina (vedi foto galleria).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il loro aspetto è standard. Alte all'incirca un metro e mezzo, con un rubinetto sporgente, una manopola laterale, una coppa a terra utile per raccogliere l'acqua e un "cappello", tutte rigorosamente in ferro battuto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sulla superficie ormai usurata dal tempo (le più antiche risalgono agli anni 20 del secolo scorso) non manca la scritta "Acquedotto Pugliese", la stessa società che una quindicina di anni ha deciso di eliminarne. Il motivo? Secondo Gigi De Santis, esperto di tradizioni popolari baresi, la scelta dell’Acquedotto è stata fatta per evitare lo spreco d'acqua. «C’era chi bloccava la manopola delle fontane: l'acqua così usciva 24 ore su 24, c’era un grande sperpero», afferma De Santis.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Anche se forse all’Acquedotto non conveniva poi regalare tanta acqua, visto che anche ora i “fortunati” che abitano nei pressi delle fontane continuano a servirsene, facendo rifornimento di acqua per le proprie case con lo scopo chiaramente di risparmiare qualche euro sulla bolletta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Nella piazza costeggiata da via Salvemini e via Omodeo, nei pressi del Campus, troviamo una prima fontana. Qui c'è il signor Giulio alle prese con due taniche di acqua. «Io accudisco nella mia campagna una decina di cani randagi e quest'acqua è per loro – dichiara -. Già per il cibo spendo tanto, almeno l'acqua qui la prendo gratis». Come volevasi dimostrare.  

Alla signora Teresa invece l’acqua serve per innaffiare le piante. Lei si rifornisce dalla fontana di Piazza Umberto. «Ho almeno 30 gerani sul mio balcone - svela-. Chi passa da vicino casa mia non puó ignorare la loro bellezza, i loro colori. Cosí rendo più bella una via di Bari. L'acqua la prendo di qui perchè il Comune è giusto che contribuisca se vuole fare bella figura». Come darle torto?

Altre “cape de fiirre” le troviamo su via Brigata Regina ad angolo con corso della Carboneria, sul lungomare Augusto Imperatore, nei pressi del Molo Sant'Antonio e prima di entrare in piazza del Ferrarese e a Bari Vecchia, vicino alla chiesa di Santa Chiara e davanti all’Arco Alto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E poi c’è una sorpresa. Nel giardino della Chiesa Russa, in corso Benedetto Croce, quella che prima era una semplice fontanella a zampillo adesso è stata riprodotta imitando le storiche fontane. Forse per le “cape de fiirre” c’è ancora un futuro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

* con la collaborazione di Salvatore Schirone
 


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita



Scritto da

Lascia un commento
  • Nicola - Un'altra è, da almeno 60 anni , in Via Oberdan di fronte a Via Caldarola.
  • Paolo - Io ricordo una "cap d fiirr" in Via Brigata Bari, quasi ad angolo con Via Francesco Crispi.


Powered by Netboom
BARIREPORT s.a.s., Partita IVA 07355350724
Copyright BARIREPORT s.a.s. All rights reserved - Tutte le fotografie recanti il logo di Barinedita sono state commissionate da BARIREPORT s.a.s. che ne detiene i Diritti d'Autore e sono state prodotte nell'anno 2012 e seguenti (tranne che non vi sia uno specifico anno di scatto riportato)