di Domenico Loseto

''Si propr' du iun''': viaggio tra le frasi idiomatiche baresi
BARI - Non è infrequente, passeggiando per i vicoli e le corti del Borgo Antico, sentire le anziane signore ammonire i vivaci  e chiassosi ragazzini con un emblematico ” citt citt a fa la ios” (zitti zitti a fare chiasso) per invitarli a fare silenzio. I baresi infatti, attraverso il proprio dialetto, fanno spesso uso di “frasi idiomatiche” e metafore per esprimere concetti a volte anche complessi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Abbiamo preso in considerazione dieci espressioni tipiche baresi e ne abbiamo analizzato il significato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Si propr' du iun'  (Sei proprio dell’uno) - Ovvero sei uno buono a nulla. Perché chi era nato nel 1901 era troppo giovane per essere arruolato nella prima guerra mondiale e troppo vecchio per essere soldato nella seconda.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A mis u quadre mmenze a la chiazz  (Ha messo il quadro in piazza) - Fa riferimento al dipinto di San Nicola che a maggio viene portato  in strada (nella foto).  Si usa in riferimento di chi ha fatto sapere a tutti cose che avrebbe dovuto tenere per sé.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L’acque che non ha fatt in gil stae  (L’acqua che non è ancora caduta sotto forma di pioggia è ancora in cielo, ma prima o poi cadrà) - Con cui si augura ad una persona che ha fatto del male che prima o poi paghi per il suo operato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ammìin’t che l’acque ie vasce  (Buttati, l’acqua è bassa) - Attraverso questa frase si cerca di spronare qualcuno compiere un’azione, dato che il momento è propizio (metaforicamente il fondale basso implica pochi rischi di annegare).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


U pulp s cosc jind all’acqua sò  (Il polpo si cuoce nella sua stessa acqua) - In riferimento all’amato mollusco pieno di acqua utilizzabile per la cucina, si indica di una persona che non è convinta di qualcosa e che deve avere il suo tempo per maturare un determinato pensiero.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La rasc accom uè la fasc’  (La razza la fai come vuoi) - Un tipo di pesce che si può cucinare in tutti i modi. Così si parla di una persona che si lascia raggirare dagli altri con estrema semplicità.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Le terrise fascen aprì l’ecchie pezzingh-a le gattudde  (I soldi fanno aprire gli occhi persino ai gattini) - Con cui si vuole enfatizzare sul potere del denaro che è in grado di fare cose miracolose come far aprire gli occhi ai gattini che, quando sono neonati, li hanno notoriamente chiusi. 

Buss a dnar e rsponn a baston  (Busso a denari e risponde a bastoni) - Questa espressione prende  spunto dal gioco a carte Tressette e si usa per indicare il comportamento di qualcuno che invitato a parlare di un argomento, risponde parlando di un altro poco attinente.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Iè nu shkàff a Crist  (E’ uno schiaffo a Cristo) - Un’occasione sprecata, un rifiuto che porta a uno spreco. E cosa c’è di peggio nel dare uno schiaffo a Gesù, che per antonomasia è colui che offre l’amore?

A Crist disce fa chjove?  (A Cristo vuoi chiedere di far piovere?) - Indica una persona che non aspetta altro che di ricevere un'imbeccata per compiere un’azione. Probabilmente si fa riferimento al diluvio universale, quasi a voler dire che Cristo non aspettava altro che scatenare la pioggia contro l’umanità ormai corrotta.


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  • Emanuele Zambetta - Salve signor Loseto! Mi complimento con lei, per l'attenta disamina svolta, in merito alle frasi idiomatiche che ha riportato. Però, devo farle sapere che la grafia da lei adoperata, è erratissima. Le frasi in dialetto da lei riportate, in realtà vanno scritte così (con metodo di scrittura "gioviniano"): - Citte citte a ffà la iòse! - Sì ppròbbie du iùne! - Ha mmise u quàdre m-mènz'a la chiàzze. - L'àcque ca non ha ffatte, n-gìile stà. - Ammìinde... ca l'àcque iè vvassce! - U pulpe se cosce iìnd'a ll'àcqua so. - La rasce, accòme la uè la fasce. - Le terrìse fàscene aprì l'ècchie pezzìnghe a le gattùdde. - BBuss'a denàre... e respònn'a bastòne. - Iè nu sckaff'a CCriste. - A CCriste disce "fà chiòve"?
  • Charles - Buongiorno. Come si fa per ascoltare il dialetto barese online? Grazie
  • Vito - La frase barese "sei proprio dell'uno" sapevo per certo avere altro significato di quello da voi riportato. Nel 1901 era presente una pandemia di meningoencefalite che uccise molti neonati e lese cerebralmente tanti bimbi . I sopravvissuti erano spesso considerati dei "minus" . Donde la frase " ma sei proprio dell'uno". Lo so per certo poiché nella mia famiglia il fratello dico nonno fu dichiarato per questo motivo del 1900 anche se nato l'anno dopo . I genitori pensavano così che non sarebbe stato mal etichettato ; purtroppo questo comporto' il suo arruolamento giovanissimo nella grande guerra ed essendo egli alto un metro e novanta nessuno dubito' che avesse sedici anni compiuti . Così a soli quindici anni parti' per il fronte . E fu uno dei pochissimi a scampare al macello di Caporetto .
  • Vito - La frase barese "sei proprio dell'uno" sapevo per certo avere altro significato di quello da voi riportato. Nel 1901 era presente una pandemia di meningoencefalite che uccise molti neonati e lese cerebralmente tanti bimbi . I sopravvissuti erano spesso considerati dei "minus" . Donde la frase " ma sei proprio dell'uno". Lo so per certo poiché nella mia famiglia il fratello dico nonno fu dichiarato per questo motivo del 1900 anche se nato l'anno dopo . I genitori pensavano così che non sarebbe stato mal etichettato ; purtroppo questo comporto' il suo arruolamento giovanissimo nella grande guerra ed essendo egli alto un metro e novanta nessuno dubito' che avesse sedici anni compiuti . Così a soli quindici anni parti' per il fronte . E fu uno dei pochissimi a scampare al macello di Caporetto .
  • lino - La frase "si propr du iun", mi raccontava un anziano, traesse la la origine dal fatto che i nnati ell'anno 1901 i 18enni partivano a guerra finita (cd. guerra del 15/18), quindi inutilmente.
  • domenico loseto - BBare Vècchie ,centro storico , ma non Borgo ,,il borgo e fuori le mura cittadine vedi borgate ROMANE E NON SITE SBAGLIANNE
  • Antonella - Mi può spiegare il significato della frase "crist assdut".che riferimento vuol dare?


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