di Isabel Ruggieri

Gioco d'azzardo, Bari non lo vieta ai minori: il video denuncia
BARI – La legge parla chiaro: “E' vietato consentire la partecipazione ai giochi pubblici  con vincita in denaro ai minori di anni diciotto”. I minorenni quindi non possono accedere a sale dove sono installati apparecchi da gioco e si svolgono scommesse. E i gestori sono obbligati, quando la maggiore età non si evinca, a richiedere un documento di identità.  In caso di violazione i proprietari delle sale rischiano grosso: dalla sanzione pecuniaria fino alla chiusura del locale. Tutto questo, sulla carta. Perché a Bari non funziona così.  

Ci rechiamo in un liceo barese e avviciniamo i ragazzi all’uscita di scuola e chiediamo loro se abbiano mai frequentato un centro scommesse. Dopo un attimo di imbarazzo ed incertezza ci rispondono tutti allo stesso modo: «Si, scommettiamo spesso, lo facciamo tutti, è una moda. La “paghetta” dei nostri genitori non basta e cerchiamo di guadagnarci qualcosa con il gioco».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Le loro parole però non bastano. Abbiamo bisogno di vedere con i nostri occhi quella che appare un evidente violazione della legge. Convinciamo quindi Lino e Jonathan (nomi di fantasia) a diventare nostri complici e mostrarci come scommettere sia un “gioco da ragazzi”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Andiamo assieme a loro in due centri scommesse siti il primo nel rione Libertà e il secondo nel quartiere Poggiofranco e decidiamo di riprendere tutta la scena con un telefono cellulare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

I due giovani entrano nella sala (che non presenta alcun cartello di divieto di ingresso per i minori) con fare decisamente spavaldo, non un cenno di disagio o di timore: sembrano essere di casa lì. Nonostante il solo abbigliamento dei ragazzi induca quanto meno a dubitare sulla loro età, nessuno li ferma.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Lino e Jonathan si muovono liberamente e indisturbati. Chiedono il palinsesto della serie A e ricopiano su una scheda i risultati precedentemente segnati su un pezzo di carta strappato da un quaderno di Italiano. A quel punto vanno alla cassa e puntano 5 euro. E anche lì nessuno chiede loro di mostrare un documento.  I due attendono la ricevuta ed escono.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ci rechiamo nel secondo centro scommesse e la storia si ripete. Nessun divieto affisso sulle vetrine, nessun controllo ai due minori, accolti invece con un “buongiorno ragazzi”. Lino e Jonathan scommettono in totale tranquillità ed escono soddisfatti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tutto quello che abbiamo descritto è visibile nel video allegato all’articolo. Guardatelo e fatevi un’idea, considerando che se il gioco è vietato ai minorenni un motivo c’è.  Il gioco è un vizio. Con l’azzardo e le scommesse si buttano i soldi e il valore del denaro viene svilito. E può diventare una droga. Secondo l’Istat l’11% dei minori gioca in modo patologico ed è a rischio ludopatia. E questo per colpa di adulti senza un minimo di coscienza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il video denuncia:



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