di Monica Scommegna e Rachele Vaccaro

Università all'età della pietra: lo statino si consegna ancora a mano
BARI - «Ho speso 7 euro e 80 centesimi per il biglietto del treno e ho fatto un viaggio di 60 km, tutto ciò solo per imbucare uno statino». Sono le parole di Concetta, 21enne studentessa barlettana iscritta alla facoltà di Lingue dell’Università degli studi di Bari. Uno dei tanti studenti che nell’era della tecnologia digitale deve fare i conti con i “vecchi metodi” della burocrazia. A Bari infatti per prenotare un esame universitario è necessario ancora a imbucare a mano lo statino cartaceo nell’apposita cassetta del professore.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Da ciò derivano numerosi disagi, in termini economici e organizzativi, che colpiscono soprattutto gli studenti fuorisede, costretti a spostarsi anche di parecchi chilometri per una semplice prenotazione dell’esame. Spesso il viaggio avviene pochi giorni prima dell’esame, in un periodo che dovrebbe essere di studio intensivo per gli studenti: è facile quindi che diventi causa di deconcentrazione e perdita di tempo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Io studio Lettere – dice Martina – e da noi alcuni professori accettano prenotazioni tramite e-mail, ma altri vogliono comunque lo statino di carta. Dovremmo usare il portale “esse3”, ma il sito a volte funziona e a volte no».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Esse3 è il portale presso il quale ogni studente è tenuto a registrarsi, utilizzato dalla stragrande maggioranza delle Università italiane. Tra le sue varie funzioni, proprio quella di prenotare gli esami sul web.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Esse3 teoricamente dovrebbe servire tutta l’UniBa, ma solo alcuni esami della mia facoltà sono prenotabili tramite quel sito – afferma Ilaria, studentessa di Economia e Commercio –. Noi utilizziamo un sito indipendente, anche se la segreteria continua a ripeterci che prima o poi ci sarà il passaggio». Lo stesso escamotage è utilizzato nella facoltà di Medicina e Chirurgia, dove «fino all'anno scorso alcuni esami si prenotavano online sul sito della facoltà e altri a mano, ma mai su esse3», come asserisce la studentessa Rosalinda.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Di fatto regna l’anarchia: nello stesso corso di laurea i docenti si organizzano indipendentemente l’uno dall’altro, chi attraverso la pratica poco ortodossa delle e-mail con i dati degli studenti, chi pretendendo lo statino cartaceo anche solo il giorno dell’esame, chi ancora accetta esclusivamente gli statini consegnati giorni prima dagli studenti in dipartimento.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Se alcuni professori usano i mezzi informatici e altri no, è solo per una questione di comodità personale: hanno gli statini in mano e non si sprecano», dichiara la studentessa Adriana. Ma ci sarebbe anche un altro motivo alla base di questa inefficienza organizzativa: l’età avanzata di quasi tutti i docenti. In tanti non hanno grande dimestichezza con internet e i nuovi strumenti comunicativi. Tutti gli studenti con cui abbiamo parlato battono su questo tasto dolente.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E la conferma ci arriva proprio da un professore di Lingue (all'apparenza un po' avanti con gli anni) che ci dice candidamente: «Non è molto più semplice compilare lo statino a mano? Io lo preferisco rispetto alla prenotazione online, sono abituato così. È un metodo più sicuro. E se proprio i ragazzi non vogliono venire ad imbucare qualche giorno prima dell’esame, io accetto anche la consegna il giorno stesso»

Ma una speranza arriva da Giurisprudenza, dove Gilda Latagliata, dell’ufficio di presidenza annuncia: «Nei prossimi consigli di dipartimento si dovrebbe discutere dell’attivazione del servizio statino online  e i docenti stanno già seguendo dei corsi di aggiornamento sulle modalità di verbalizzazione virtuale».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Chissà. Gli studenti nel frattempo non possono far altro che sognare. Sperare in un’università moderna e al passo con i tempi, perché, come afferma sconsolato Michele, un giovane laureato, «non siamo più all’età della pietra». 


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  • studentessa - Ma il problema reale è che nelle altre università l'età della pietra è stata già superata da un pezzo... Io ho conseguito la laurea triennale a Bologna e lì il sistema funzionava alla stragrande; mi chiedo perché mi ritrovo con la specialistica a fare passi indietro al posto di andare avanti... E' solo un problema di fondi? Non credo... Sarei proprio curiosa di capirne i motivi. Che tristezza.


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