di Silvia Giorgi

Filler e botox: è la medicina estetica. Ma a cosa serve e chi la può praticare?
BARI – C’è chi se ne serve per eliminare qualche ruga, chi la utilizza per ingrandirsi le labbra e chi per eliminare i peli superflui. E’ la medicina estetica, che a differenza della chirurgia cosmetica permette di “rallentare il tempo” senza finire sotto i ferri. Ma chi può praticare questi “ritocchini” e in che modo? Lo abbiamo chiesto al medico estetico barese Alessandra Frascolla.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Prima di tutto: qual è la differenza tra il chirurgo estetico e il medico estetico?

Il chirurgo estetico usa il bisturi, modificando per sempre il corpo di chi non si piace. Effettua ad esempio interventi di mastoplastica additiva, l'operazione che aumenta e modifica il volume del seno. E’ laureato in Medicina ed è specializzato in chirurgia plastica. Il medico estetico invece non opera: più che altro effettua delle iniezioni di prodotti specifici che servono ad esempio per la riduzione di rughe e cellulite e l’ingrandimento di labbra e zigomi. Si tratta sempre di un medico, che però dopo la laurea non si forma in ambito universitario, ma attraverso scuole e master privati, attualmente non riconosciuti dall'ambiente accademico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quindi solo i medici possono occuparsi di trattamenti di estetica?

Sì, a dire il vero siccome non esiste un albo dei medici estetici anche altri specialisti come gli odontoiatri possono effettuare questi trattamenti. Il problema però è che spesso questi trattamenti sono praticati anche nei centri estetici, che talvolta anche illegalmente utilizzano macchinari (per esempio la luce pulsata per l'epilazione) per effettuare trattamenti che dovrebbero essere solo ad appannaggio di studi medici.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

C’è anche chi si serve del “fai da te”…

Sul web è possibile trovare di tutto e c’è chi per risparmiare compra farmaco e siringa e se lo inietta da solo. Ma il rischio è molto alto: basta poco per far entrare la sostanza in un vaso del viso e perdere un occhio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Concretamente in che cosa consistono le vostre “punture”?

Si inseriscono sottocute dei prodotti sintetici già presenti nel nostro organismo. Il “filler” ad esempio è costituito nella maggior parte dei casi da acido ialuronico: si tratta di una molecola essenziale per creare collagene e fibre elastiche: con il tempo si riduce e le iniezioni servono a ripristinarlo rendendo così la pelle più fresca. C’è poi il “botox”, il botulino. Questa sostanza inibisce temporaneamente l'azione dei muscoli minimi del viso, riducendo in maniera sensibile le rughe, specialmente quelle d'espressione: ai lati della bocca, sulla fronte o le “zampe di gallina” agli angoli degli occhi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La medicina estetica può essere quindi un modo per evitare la chirurgia?

Sì, nasce proprio con questo scopo: far sentire a proprio agio i pazienti senza stravolgere i loro tratti ed evitando di affrontare i costi, le conseguenze, i rischi e il decorso di un’operazione. Tra l’altro la chirurgia è sempre definitiva, mentre la medicina estetica dà sempre la possibilità di tornare indietro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quest’ultimo aspetto potrebbe fornire ai dottori la possibilità di consigliare trattamenti non necessari…

Non è vero: siamo sempre medici e abbiamo l’obbligo morale di consigliare sempre in maniera obbiettiva. Io durante la prima visita faccio guardare il paziente allo specchio, così da decidere insieme a lui, in maniera realistica, come procedere. C’è anche chi mi chiede un qualcosa che non necessario e che potrebbe addirittura peggiorare i tratti del volto: in quel caso evito di effettuare il trattamento. Mi capita spesso di incontrare persone, specialmente giovani donne, che si vedono brutte, ma che non hanno bisogno proprio di nulla, se non di una bella dose di autostima.


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  • giuseppe - Non capisco perché i dottori cerchino di accaparrarsi anche il business dell estetica non chirurgica. Vi posso assicurare che un infermiere ad esempio può somministrare benissimo i dermal filler in quanto non sono farmaci e vi assicuro che è molto più esperto ad utilizzare un ago e iniettare sostanze nel nostro corpo. Per quanto riguarda il Botulino discorso a parte perché è un farmaco e dev essere prescritto dal medico, ma questo non vuol dire che non può essere iniettato da un infermiere come tutti gli altri farmaci ad esempio endovenosi che vengono prescritti dal medico ma amministrati dall infermiere. Lo stesso capita con il trapianto di capelli in cui il medico è solo presente neanche tocca il paziente, è L infermiere che lo effettua.
  • Francesca - Se per diventare un medico è previsto un corso di 6 anni e per fare l'infermiere di soli 3 anni, un motivo ci sarà. Purtroppo ci si sente #tuttimedicisenzalaurea. Ahimé.
  • Tudor Olivia Luciana - Francesca,non è che ci sentiamo senza laurea. L'abbiamo e la utilizziamo benissimo,solo che in Italia certe pratiche non sono permesse agli infermieri per non togliere la fetta di torta ai medici. In Inghilterra ci sono infermieri autorizzati ad effettuare un sacco di procedure estetiche.Solo Italia è rimasta indietro.
  • giuseppe1 - Io lavoro come infermiere in terapia intensiva e cardiochirurgia e molto spesso(per non dire sempre) i medici si affidano alle mie conoscenze ed ai miei consigli per prescrivere un farmaco o cambiare terapia ecc. specialmente i chirurghi.(e sono sempre io che consiglio il farmaco e il dosaggio) Quindi questo #tuttimedicisenzalaurea ritengo sia solo un pensiero tuo, e menomale. Ahime'. inoltre io la laurea ce l'ho ed ho fatto molti sacrifici per ottenerla in quanto il corso formativo e' molto intenso ed i professori molto esigenti. Aggiungo anche che lavoro in Inghilterra e la maggior parte dei trattamenti estetici sono effettuati dagli infermieri con o senza supervisione dei medici(se in possesso del nursing prescriber V300). Per finire in Italia gli infermieri eseguono direttamente trapianti, nello specifico il trapianto dei capelli in cui il medico vede il paziente per la consultazione e poi ti fa accomodare nella stanza accanto dove avviene il trapianto effettuato dagli infermieri inclusa l'anestesia locale. Quindi credo che neanche tu sai di cosa stai parlando e ti posso garantire che in Italia i trattamenti estetici non chirurgici sono effettuati da infermieri e nessuno si e' mai lamentato.
  • Marco - Onestamente tutta questa spettacolarità nell'infermeria non la vedo, caro Giuseppe se il medico di affida a te per consigliare medicine e dosaggi, non è perché l'infermiere ne è capace, ma semplicemente perché lavori con dei medici che sono delle capre, se prendere una triennale è difficile, prova solo ad immaginare una laurea in medicina o farmacia o chimica... La realtà è che, paragonata ad altre lauree quella in infermieristica è come avere la terza elementare, fatevene una ragione, perché asserire quello che asserisci tu è, prima di tutto offensivo per un medico, in secondo luogo passibile di denuncia, se ti è poco chiaro, quello che tu hai descritto, corrisponde a ciò che viene chiamato comunemente mala sanità... Facciamoci operare di cuore dal macellaio perché è bravo con il coltello??? Grazie ma non permetterei MAI ad un infermiere, ne di consigliarmi farmaci e dosaggi, ne farmi trapianti di capelli, il suo compito è quello di mettere l'ago a farfalla e la fisiologica, STOP... Scusa se sono stato diretto, ma la legge in Italia e non, dice questo: ognuno può esercitare la propria professione entro i limiti derivanti dalla conoscenza dei corsi presenti, dubito fortemente che tu abbia fatto, farmacoterapia, farmacologia, farmacognosia, analisi dei medicinali, tossicologia e via dicendo in modo adeguato a fare quello che dici... Tu a parer mio sei un altro pericolo vagante negli ospedali... Scusa la franchezza...
  • Martina Guidante - Vedo che il topic è un po' datato ma ci tengo particolarmente a rispondere all'ultimo commento, verosimilmente redatto da un medico, nonché al precedente, scritto da un collega infermiere. Riguardo al collega devo dire, in effetti, che mi si drizzano i capelli a sentire che dei medici di terapia intensiva si fanno consigliare nella somministrazione dei farmaci da un professionista che ha sì studiato farmacologia, ma in modo meno approfondito, e che comunque per legge non può prescrivere... L'infermiere è tenuto a conoscere la terapia che somministra e sicuramente un infermiere esperto (e che abbia fatto un ALS) è capace di gestire in autonomia i farmaci dell'emergenza ma al momento la nostra preparazione universitaria non prevede altro. Detto ciò, consiglio invece al medico che ha commentato per ultimo di abbandonare le manie di onnipotenza, ti aspettiamo nel XXI secolo... Chissà quanto ci impiegheranno ancora i medici italiani ad adeguarsi agli standard internazionali... Molti di loro sembra tanto che abbiano intrapreso quella professione per raggiungere un qualche status ormai decisamente superato. I medici, come gli infermieri, sono professionisti della salute al servizio dei pazienti e della scienza, non sono dei dell'olimpo. Ed è vero comunque che all'estero gli infermieri eseguono tranquillamente ed in autonomia interventi di medicina estetica. Speriamo che anche in Italia venga riconosciuto il nostro potenziale prima o poi.


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