di Luca Laudadio

Il parco di villa Camomilla: «L'area verde di San Pasquale in mano ai delinquenti»
BARI - Dovrebbe essere un luogo accogliente dove potersi rilassare in tranquillità, invece è in balia di vandali, sporcizia e spaccio di droga. Parliamo del parchetto di via Maria Cristina di Savoia (denominato “Villa Camomilla”), unica area verde presente nella parte più antica del quartiere San Pasquale, zona di Bari quasi claustrofobica, fatta di strette strade occupate giorno e notte da file di auto parcheggiate.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La piccola area verde sorge nell'isolato compreso tra via Re David e via Pisacane. Il fatto che sia trascurata si deduce anche dalle parole che scambiamo con diversi abitanti del vicinato: nessuno di loro infatti è a conoscenza di quando il parco sia stato realizzato di preciso. «Sarà lì da almeno vent'anni», suggerisce un signore seduto al bar di fronte, anche se l'unica certezza è che al suo posto circa trent'anni fa c'era Villa Camomilla, una struttura appartente al convento di via Annibale di Francia, poi abbattuta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tutti gli intervistati però non hanno dubbi sul suo degrado. «Di sera è spesso frequentato da stranieri che si ubriacano gettando le bottiglie per terra - ci spiega un giovane del posto -. E spesso quello diventa anche luogo di spaccio di droga:  lo sa tutto il rione ma come spesso capita nessuno denuncia situazioni del genere, un po' per paura e un po' per omertà».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In realtà nel luglio del 2016 Alessandra Simone, consigliera del municipio di riferimento, sollevò la questione sui media, senza però ottenere alcun risultato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nell'aprile dello stesso anno poi gli scout della vicina parrocchia di San Pasquale invasero pacificamente il giardinetto inscenando un'accurata quanto simbolica pulizia generale. «Ricordo che i nostri "lupetti" interrarono diverse piante nei prati - racconta don Gerri, viceparroco della chiesa - affiancandole con dei cartelli in cui erano indicati i rispettivi nomi in italiano e in latino. Crearono praticamente un percorso guidato che fu presentato davanti ai loro genitori e alla presenza di un assessore comunale». Ma fu tutto inutile.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Durante l'installazione delle targhette i nostri bambini vennero derisi ripetutamente da alcuni bulli - sottolinea Stefania, caposcout di quella "spedizione" -. Dopo la presentazione poi, con l'arrivo del buio, la loro opera andò completamente distrutta dai vandali e con una bomboletta spray fu oscurato un cartello affisso sul cancello dedicato alla raccolta differenziata. Triste dirlo, ma questo prezioso polmone verde appartiene a questi delinquenti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Ma penso che la responsabilità di questo scempio sia più dei cittadini che delle autorità - incalza il prete -. Gli uomini dell'Amiu sgombrano il parco dai rifiuti una volta a settimana, ma dopo poche ore tutto torna come prima. La sera poi, anche a causa della scarsa illuminazione, diventa "terra di nessuno": non c'è da sorprendersi che sia diventato un ricettacolo di attività criminali».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Decidiamo così di visitare di persona questo posto così decadente (vedi video): lo facciamo di venerdì, alle 17 (quindi in un orario tutt'altro che "morto"), ma appena entrati nel parco notiamo subito che non c'è anima viva. Vicino all'entrata c'è un cartello del Comune imbrattato con una scritta rosa. Sulla destra scorgiamo una giostrina di legno posta a poca distanza da uno scivolo e un tavolino di pietra dotato di due sgabelli fissati nel pavimento.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Al centro, oltre a una panchina ubicata nei pressi di una fontanella, c'è un gazebo su cui campeggia la scritta "San Pasquale", inserita tra due teschi stilizzati. A sinistra infine avvistiamo altre due giostrine, una palma e tre panchine: questo è il lato di via Pisacane, dove è posizionato un cancello secondario perennemente chiuso. Il verde, manco a dirlo, è disseminato di cartacce, bottiglie e persino indumenti in pessimo stato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Dopo una decina di minuti finalmente arriva qualcuno: si tratta di un signore di circa 60 anni. «Vengo qui spesso - dice l'uomo - soprattutto l'estate, quando con i miei amici ci riuniamo attorno al tavolino per giocare a tressette. Raramente vedo bambini, anche se a volte porto con me la mia nipotina. Quando cala l'oscurità però è meglio andare via visto che arrivano diversi ragazzi con l'intento di ubriacarsi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Per incontrare nuovi volti devono passare altri venti minuti: stavolta a varcare l'ingresso è una signora con i suoi due gemelli di 5 anni in sella alle loro biciclette. «Con l'arrivo del caldo li porto in questo giardino ogni pomeriggio - evidenzia la mamma - e di solito incrocio altre due o tre signore in compagnia dei loro figli piccoli. Attorno alle 18 però il parco si riempie di ragazzini maleducati che si sentono padroni della zona - continua la donna - e infatti l'inverno, quando il sole tramonta presto, evito di metterci piede».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In effetti mentre chiacchieriamo alcuni adolescenti sono entrati per fumare una sigaretta. Dopo pochi minuti vanno via, spintonandosi tra loro per gioco e colpendo il cancello che così si apre verso l'esterno, ostruendo completamente il marciapiede antistante. I giovani però non si preoccupano di richiuderlo: a farlo è la signora, una delle poche anime che a quanto pare tiene a questa piccola oasi di pace.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Foto di: Gennaro Gargiulo

Nel video (di Gianni de Bartolo) il nostro giro nel parchetto di “Villa Camomilla”:


 


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