di Massimiliano Fina

Il rito di preparare il "primo letto" agli sposi: «Ma un tempo lo facevano le vergini»
In Sicilia la chiamano "cunzata" e si tratta di una tradizione diffusa da tempo immemorabile nell'Italia centrale e meridionale. Parliamo della preparazione della prima notte di nozze per i fidanzati in procinto di sposarsi: amici e parenti della coppia si recano nella loro futura casa per sistemarne il letto matrimoniale secondo criteri ben precisi, il tutto per propiziare ai due innamorati un futuro radioso e figli in abbondanza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Fino a qualche decennio fa le regole del rito venivano seguite in maniera piuttosto ferrea. Innanzitutto era fondamentale la data: il cerimoniale doveva svolgersi il giovedì antecedente il fatidico "sì". Poi con accuratezza si sceglievano i protagonisti, o meglio le protagoniste: l'incarico di allestire il talamo infatti poteva essere svolto solo da ragazze vergini, due per la precisione, visto che farlo in tre (come si usava nel caso del letto dei defunti) era considerato di cattivo auspicio per i due partner.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Le fanciulle non potevano essere persone sconosciute: facevano parte della famiglia o comunque erano amiche molto vicine ai coniugi in pectore. Entravano in azione maneggiando con cura delle lenzuola bianche, pregiate e anch'esse "vergini", cioè mai utilizzate. A sorvegliare l'opera si disponevano attorno a loro le donne sposate, mamme e future suocere in testa, simbolo di maturità e saggezza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A impegno terminato una bambina saliva sul giaciglio saltando ed effettuando numerose capriole: si trattava del gesto chiave per augurare grande fertilità ai due morosi. Completava il lavoro l'ingresso in camera da letto degli uomini, fino a quel punto proibito, che abbellivano il talamo con riso, soldi, confetti, cioccolate e bottiglie di liquore e altri oggetti sinonimo di prosperità.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Oggi la procedura conosce tantissime varianti e c’è certamente una minore rigidità nell'osservanza di questo tipo di consuetudini: d’altro canto è più difficile reperire ragazze "illibate". «In vista delle nozze rispetterò questa tradizione facendo venire a casa mia la sorellina di una mia cara amica e due cuginette di 13 anni, spero solo non siano state troppo "precoci"», racconta scherzando la napoletana Francesca in uno dei tanti forum creati sull’argomento.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

C’è chi però tiene ancora ai dettagli. «Da noi le mamme degli sposi usano lenzuola e coperte dette appunto "da primo letto" - spiega la barese Annalisa - e concludono il tutto disponendoci sopra dei cioccolatini fino a formare un cuore». L'attenzione dei particolari sembra addirittura maniacale in quel di Sassari. «In Sardegna il letto viene sistemato da quattro fanciulle - sottolinea Valentina -: una nubile, una che ha ancora il papà, una con figli e l'ultima in buone condizioni economiche. Tutte fortune che si intende "trasmettere" alla sposa ventura».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Da segnalare infine come in molti abbiano riciclato questo costume come una scusa per fare scherzi ai malcapitati consorti. «Spesso capita che sotto le lenzuola vengano sparsi pasta, riso e farina o che si incastrino tra il materasso e la rete dei giocattoli rumorosi», evidenzia Alice di Siracusa. «Al ritorno dal mio matrimonio spero di non trovare il letto smontato - confessa la romana Ramona - ma quando ci sono gli amici di mezzo tutto è lecito. Ricordo ancora quando dipingemmo di bianco e azzurro i muri della camera di una coppia di nostri conoscenti: lui ovviamente era romanista».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 


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