di Lucia Muggeo

La via Francigena del Sud: pellegrini in cammino da Roma a Brindisi
CORATO - Zaino in spalla, sacco a pelo, abbigliamento da trekking. Cosi girovagavano per le stradine del centro di Corato alcuni curiosi turisti tedeschi a inizio ottobre. Che cosa li aveva portati nella non propriamente turistica città dell’olio? Semplice: la via Francigena.  I tedeschi in questione erano infatti in pellegrinaggio e stavano ripercorrendo le tappe di un percorso che sin dal Medioevo ha interessato i fedeli di tutta Europa, visto che la via Francigena o “Francesca”, tocca una serie di punti che sono considerati dai credenti sacri, quali Canterbury, Santiago di Compostela o Roma.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il tratto meridionale della strada riprende il tracciato della via Appia-Traiana e collega Roma a Brindisi. Tra la Capitale e la città salentina ci sono 32 tappe. Nel tratto pugliese i fedeli toccano Troia, Ordona e Canosa di Puglia e da qui possono scegliere se continuare sulla direttrice costiera che passa per Barletta, Bisceglie, Giovinazzo, oppure prendere una strada interna che attraversa Corato, Ruvo e Bitonto. Le due vie si ricollegano comunque a Bari e da qui il cammino prosegue per Mola, Monopoli e Torre Canne, fino ad arrivare a Brindisi. (Vedi mappa)

«La via Traiana attraversava il territorio coratino e questo è testimoniato dal ritrovamento di sei colonne miliari, tre tuttora esistenti e tre perdute, collocate lungo il tracciato», afferma Marika Mosca, della pro loco di Corato. Ma perché Corato è considerata d’interesse per i pellegrini? Risposta: per l’esistenza nel paese della chiesetta di San Vito, che molti considerano appartenuta ai templari. In più la città dell’olio rappresenta una tappa necessaria per raggiungere le vicine Ruvo e Bitonto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Ora i paesi che sono attraversati dal percorso vorrebbero ottenere il riconoscimento di “Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa”, una “dignità” che per ora è stata data solo a una parte della via Francigena e che ha escluso la sua parte meridionale, quella che va da Roma a Brindisi.  L’intento è quindi quello di valorizzare il percorso che da Roma proseguiva idealmente verso Gerusalemme e che vedeva nella Puglia il vero ponte verso la Terrasanta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Qui il sito delle “vie francigene del sud”


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