di Valeria Quarto

Sei rapper in un super gruppo: «Siamo noi i più rappresentativi di Bari»
BARI – “Hip hop” e “rap” sono i termini cardine per definire la musica di questo inizio millennio. Solo che ogni giorno, grazie alla facilità con cui è possibile pubblicare un video su Youtube, c’è chi si improvvisa “rapper” e diffonde sul web il suo  “verbo musicale”. Come fare quindi a “distinguersi dalla massa”? A questa domanda stanno dando risposta sei rapper baresi, che hanno deciso di suonare insieme per un progetto comune.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Loro sono Reverendo, Walino, Torto, Tony Ciklone, Ufo! e Max il Nano (nella foto assieme al loro manager) e si definiscono: «I più rappresentativi di Bari».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«E’ un progetto molto ambizioso – spiega Tony Ciklone - ecco perché ancora non vogliamo darne troppa pubblicità. Tutto sarà più chiaro a settembre e comunque per restare aggiornati si può visitare la nostra pagina facebook "Bari Jungle Brothers"». «Il bello di questo progetto è che vede l’incontro di tre generazioni diverse e quindi old, new e next school», aggiunge Torto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Ma perché solo loro sei? «Semplice – risponde Reverendo - quelli che stanno fuori non sono bravi come quelli che stanno dentro. Voglio precisare che sulla figura del rapper ci sono una serie di stereotipi, per esempio si crede che un rapper debba odiare necessariamente un altro rapper, ma non è vero. La scelta dei membri per la realizzazione di questo progetto è prettamente artistica: rispetto agli altri noi abbiamo già seminato e raccolto successi da anni, dimostrando le nostre capacità».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Qualche nome scartato? «Non possiamo dirlo, sarebbe diffamazione», scherza Tony. E Reverendo aggiunge: «Purtroppo per colpa di programmi televisivi come “Amici” l’hip hop è diventato un genere di massa. Ora tutti vogliono fare il rapper». «Oggi c’è chi si sveglia e sente di essere un rapper – conferma Walino -  ma in realtà non è facile, ci vuole dedizione, fatica, passione. Dopo un anno che canti non puoi credere di essere arrivato».


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  • Nonsonounrapper - io credo che voi non siate assolutamente i rapper che più rappresentano bari. Cantare in dialetto e di malavita non significa questo, assolutamente. Voi non RAPPRESENTATE Bari, SIETE RIMASTI A BARI! Criticate tanto gli altri, ma anche voi non siete arrivati da nessuna parte, abbassate la cresta che fare qualche cd e avere qualche bimbetto "fan" che vi segue ma non capisce niente di hip hop non fa di voi dei rapper .
  • statemale - OH MY GOD!!! Ma come vi vengono in mente certi articoli, siete a corto di notizie?? Qui si ride alla grande!
  • Nonsonounrapperèunrapper - Nonsonounrapper ti brucia soltanto, è chiaro che loro sono i rapper che più rappresentano Bari in Italia e se dici che non è così ti prendi in giro da solo.
  • statemale - Nonsonounrapperèunrapper hai le idee confuse, è evidente. Se sono i più rappresentativi non sono certo loro a dirlo, ne un giornalista di parte, ma l'intera scena italiana, e dubito che lo facciano. Si, tra di loro ci sono rapper molto bravi, è vero, ma non generalizzare troppo, che tra quelli che che non compaiono in lista c'è gente che li smonta pezzo pezzo


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