di Micaela Ricci

Bari attende l'invasione delle blatte: «In alcuni rioni tombini fatti male»
BARI - «Un inizio di stagione piovoso porta a un’estate calda e come conseguenza a una maggiore presenza di scarafaggi». Così Enzo Buono, consigliere di amministrazione dell’Amiu e medico veterinario, parla dell’emergenza blatte a Bari, che come ogni anno, passato l’inverno, cominciano a intravedersi per le strade della città per poi invaderla durante l’estate (che quest’anno si attende purtroppo molto calda). Lo abbiamo incontrato per capire come mai alcuni quartieri di Bari sono più colpiti da questo problema e qual è il miglior modo per difendersi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Esiste un problema blatte a Bari?

Sì, perché le blatte sono insetti “lucifughi”: hanno paura della luce, per cui di solito escono dai tombini di notte. Però in città arrivata l’estate se ne vedono in gran numero anche durante il giorno. Ciò vuol dire che il livello d’infestazione è molto alto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Per quale motivo?

Ci sono problemi strutturali della rete idrico - fognaria. In alcune zone i tombini costruiti negli anni 50 sono poco profondi e strutturalmente presentano degli incavi dove attecchiscono le blatte. In altri quartieri invece come Japigia o Poggiofranco i tombini sono molto più profondi e si prestano meno al proliferare degli scarafaggi. Immaginiamo, poi, che nei tombini d’estate si raggiunge anche la temperatura di 50 gradi e questo calore aumenta il ciclo replicativo di questi insetti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quali sono i quartieri più a rischio?

La zona di Carrassi “bassa”, quella che va da via Papa Giovanni XIII fino all’estramurale; San Pasquale “bassa”: dalla chiesa di San Marcello fino a via Capruzzi; parte del quartiere Libertà dalle parti di via Nicolai e soprattutto il quartiere Murattiano. Qui durante il piano Urban degli anni 90 sono stati costruiti tombini chiusi che non si possono aprire: la disinfestazione risulta impossibile.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Come si comporta l’Amiu per far fronte a questa invasione?

La società ha aumentato molto il numero di interventi negli ultimi anni. Da 700 interventi di disinfestazione nel 2004 si è passati a più di quattromila. Inoltre prima gli interventi erano stabiliti solo in caso di emergenza, ora invece sono calendarizzati. Il periodo di maggiore attività è da marzo ad ottobre ma si lavora durante tutto l’anno. Il problema è che le competenze della rete idrografica spettano in parte all’Amiu e in parte all’Acquedotto pugliese per quanto riguarda i tombini e le fogne. L’Acquedotto è spesso deficitario in questi interventi e li demanda a società esterne. Di solito sanifica la rete fognaria solamente due volte l’anno e non si coordina con gli interventi dell’Amiu. Per anni c’è stato uno scontro, ora sembra che si sia trovata la soluzione di creare un calendario comune in modo da migliorare le azioni programmate.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Anche i cittadini sono responsabili?

Sì, perché il verde cittadino per il 70 per cento è privato e spesso i residenti non potano e non curano gli alberi in cui si vanno a nascondere gli scarafaggi. Inoltre in alcune zone della città la presenza di rifiuti attira insetti di ogni tipo e poi spesso molti commettono un errore madornale: spargono in maniera indiscriminata insetticidi davanti alle proprie case o i propri negozi. Sbagliano, perché questi prodotti scadenti oltre a non essere utili, rendono gli insetti più resistenti a insetticidi efficaci usati da professionisti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quindi i baresi devono restare inermi?

Certo che no, ma l’allarmismo non deve spingere a comportamenti scorretti. Bisogna segnalare il problema al numero verde dell’Amiu o rivolgersi a ditte specializzate. Magari chiudere con silicone o insetticidi gel gli anfratti o i doppi fondi di sanitari e vasche da bagno e sigillare tutte le possibili vie d’entrata poiché le blatte si arrampicano attraverso le condotte dell’acqua, soprattutto nei locai sfitti o non abitati.  

C’è uno scarafaggio più pericoloso degli altri?

Tutte le blatte sono vettori di batteri che portano, tra l’altro, a problemi intestinali. Ci sono però alcune specie più “spaventose” come la periplaneta americana (nella foto), diffusasi negli ultimi dieci anni: vola e ha una dimensione di ben 3 centimetri. Non è il massimo trovarsela tra i piedi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
 


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