di Vincenzo Drago

Molfetta, la violenza di Capodanno: «Difenderemo piazza Paradiso»
MOLFETTA - Un concerto per accogliere il 2014, ma soprattutto una grande sfida. È ciò che attende Molfetta la notte del prossimo 31 dicembre, quando Roy Paci e la Municipale Balcanica saliranno sul palco per festeggiare l'arrivo del nuovo anno. All'apparenza nulla di insolito, se non fosse che la location scelta è piazza Paradiso (vedi foto), "celebre" per il fatto di essere devastata ogni capodanno a causa di botti e vandalismi. La piazza è anche il luogo simbolo dell'assassinio, avvenuto nel 1992, del sindaco Gianni Carnicella. Due storie che forse sono intrecciate tra loro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Speriamo non accada niente, ad ogni modo noi chiuderemo», ci dicono in una pizzeria che si affaccia proprio sulla piazza, un quadrilatero incastonato tra vicoli e strade a senso unico, nel cuore della città. Una decisione che probabilmente sarà presa da tutti gli esercenti della zona, nonostante le migliaia di persone attese per l'evento. Il timore di trovarsi sotto il consueto "bombardamento" è diffuso, nonostante la novità del concerto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Del resto negli ultimi capodanni si è visto di tutto: nel 2005 una bomba danneggiò un palazzo e ruppe quasi tutti i vetri dei balconi vicini; nel 2008 la piazza fu letteralmente recintata con un'unica batteria di botti davanti ad un'impotente vigilanza privata; nel 2013 la sede locale di Sel fu devastata e l'insegna del partito fu ritrovata a diversi metri di distanza coperta di feci. E non si contano le panchine, le fioriere in cemento, le auto e i cassonetti andati in frantumi tra un petardo e l'altro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Una "tradizione" considerata invincibile, almeno fino allo scorso giugno, quando il nuovo sindaco Paola Natalicchio ha fatto della riconquista della piazza il suo cavallo di battaglia, chiudendo proprio lì la sua campagna elettorale assieme al noto musicista molfettese Caparezza. E ora la decisione di festeggiare in quella piazza il primo dell'anno. «Faremo in modo che tutto si svolga in sicurezza – assicura l'assessore alla cultura Elisabetta Mongelli -. Le strade di accesso al quadrilatero saranno chiuse al traffico fin dal primo pomeriggio, inoltre ci saranno a sorvegliare quattro pattuglie di vigili, carabinieri e finanzieri. Difenderemo la piazza». E poi rilancia: «Non abbiate paura, aprite i vostri negozi e le vostre associazioni, deve essere una festa per tutti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Per molti però la pioggia di botti con conseguente semidistruzione della piazza non è casuale: verrebbe pianificata settimane, forse mesi prima. Entriamo nel bar più frequentato della zona, qui il barista sorride ma poi lancia un'occhiata ai clienti del suo locale e ci dice: «Fidatevi, non è il posto adatto per parlarne». Una risposta quantomeno curiosa: sparare botti a capodanno, per quanto discutibile, è un gesto abbastanza comune.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Può essere che dietro la pioggia di bombe ci sia dell'altro? C'è chi lo sostiene da anni: si tratta di Matteo D'Ingeo, coordinatore del movimento civico "Liberatorio politico" noto per le sue battaglie a difesa della legalità. «La piazza - sostiene l'ex consigliere comunale - ha un forte valore simbolico: fino al 1992 era occupata da bancarelle della frutta, che poi furono smantellate dopo l'uccisione dell'allora sindaco Gianni Carnicella».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A freddarlo, con un fucile a canne mozze, fu Cristoforo Brattoli, in cerca dell'autorizzazione per fare Molfetta il teatro di un concerto di Nino D'Angelo. Un via libera che Carnicella non voleva dare per ragioni di ordine pubblico: per questo fu ammazzato davanti al Comune il 7 luglio 1992. Come poi stabilì la Corte di assise di Trani, il proposito di ospitare il cantante napoletano "scaturì da una scommessa intervenuta tra il Brattoli ed alcuni esponenti di quel mondo variegato (e spesso ai margini della legalità) che in Molfetta va comunemente sotto il nome di Piazza Paradiso”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Ora gli stessi personaggi dell'epoca vorrebbero riprendersi la piazza - ipotizza D'Ingeo - e lo fanno anche con segnali eclatanti come gli assedi a cui abbiamo assistito negli ultimi anni».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E questa volta come andrà? Basteranno le misure di sicurezza predisposte dall’amministrazione comunale? D’Ingeo si mostra pessimista. «Credo che l'evento musicale sarà al sicuro – dice - ma sarà pericoloso percorrere le strade circostanti, soprattutto piazza San Michele e piazza Immacolata. Di certo non andrà tutto liscio - conclude D'Ingeo - ma io a capodanno ci sarò: per Molfetta riconquistare quel luogo è fondamentale».


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