di Salvatore Schirone

Fratello fa causa ai capi dei Testimoni di Geova: sono stato discriminato
BARI - "Se entri ti amano, se esci ti odiano". Questo è uno dei tanti slogan apparsi durante le manifestazioni in piazza di numerosi ex Testimoni di Geova, che da qualche anno denunciano pubblicamente anche su Facebook l'ostracismo subito in seguito all'abbandono della religione (vedi galleria). Ma a quanto pare lo stesso trattamento vessatorio e discriminante viene riservato anche a chi semplicemente decide di dimettersi da uno dei numerosi enti giuridici della religione TdG, pur continuando a professare la fede in Geova e a rispettare il dettame biblico. 
 
È il caso del barese Luigi Fallacara, 34 anni, consulente di marketing. Ricevuto il battesimo all'età di 15 anni, Luigi diventa un fedele e assiduo frequentatore della comunità. Fino al 2005, quando decide di dimettersi dall'Ente Congregazione cristiana dei TdG, subendo la scomunica e l’esclusione dalla vita dei Testimoni: da qui isolamento e divieti, tra cui quello di dialogare con gli altri “fratelli”. Ma Luigi non ci sta e cita in giudizio l'Ente per danni morali ed esistenziali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
La sentenza, la prima in Italia che si pronuncia sull'ostracismo nei confronti dei fuoriusciti dai TdG, arriva solo ora dopo sette anni, all’inizio del dicembre 2013 e purtroppo non è favorevole a Luigi. «Le condotte lamentate dall'attore – scrive il giudice -  sebbene riprovevoli sul piano etico-sociale, non possono essere considerate discriminatorie per motivi religiosi e appaiono penalmente irrilevanti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Abbiamo parlato con Luigi, che si dice pronto a continuare la sua battaglia: lui vuole essere un Testimone di Geova, pur senza fare parte dell’ente giuridico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Luigi, tu ti consideri ancora un fedele Testimone di Geova. E allora cosa è successo 8 anni fa?
 
Mi sono imbattuto in alcune questioni di coscienza. La prima è stata lo scandalo pedofilia esploso nel movimento. Esaminando alcuni di questi casi, mi sono reso conto che gli "ordinamenti interni" risultavano più uno ostacolo che un aiuto all'identificazione dei colpevoli al fine di assicurarli alla giustizia.  Il secondo caso di coscienza nacque nel considerare l'opportunità o meno di esercitare il diritto politico di voto. Forse non tutti sanno che ai Testimoni di Geova, malgrado alcuni equilibrismi dialettici per non incorrere in problemi di natura legale, è negato il diritto costituzionale al voto. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato scoprire di essere socio dall'età di 15 anni (da minorenne quindi), di un ente giuridico, la "Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova", di cui ignoravo anche l'esistenza. Credevo di aver aderito ad una religione e non ad una associazione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
E dopo la scoperta?
 
Tutto ciò mi indusse a prenderne le distanze dall’Ente e mi dimisi, come da statuto, articolo 5, con una lettera, il 17 luglio 2005, affermando però nella missiva di voler risolutamente continuare ad essere un fedele adoratore di Geova. Si tratta della prima lettera nel nostro Paese di dimissioni irrevocabili ed efficaci da codesto strumento giuridico. 

 
Dal quel momento sono iniziati i problemi per te…
 
Dal punto di vista religioso non sarebbe dovuto accadere nulla, invece sono stato discriminato e scomunicato, tramite un “annuncio”. Si tratta di un vero e proprio verdetto di colpevolezza, una sentenza pronunciata dal "pulpito" della congregazione locale: "Luigi Fallacara non è più testimone di Geova". In seguito a tale annuncio tutti i fratelli sono obbligati, pena la disassociazione anche per loro, a interrompere qualsiasi rapporto sociale con la persona, facendogli provare l'isolamento perenne (i TdG hanno rapporti di amicizia solo tra loro) per costringerlo al pentimento. Finanche i più intimi amici, e addirittura i parenti stretti, tranne coloro che vivono sotto lo stesso tetto, sono obbligati e non rivolgergli più la parola. E tutto questo è successo a me.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Quindi, se chi si dimette dall'ente giuridico cessa anche di essere considerato fedele, dobbiamo concludere che i Testimoni di Geova non sono una religione, bensì una semplice associazione?
 
Stando alle pagine scritte dal Tribunale di Bari, per mano del giudice Francesco Caso, pare proprio di sì. È palese infatti nel mio caso questa identità tra associazione e religione. Emerge chiaro e inequivocabile che non si può continuare a professare il credo religioso dei Testimoni di Geova se non si è soci. Quello che dovrebbe essere solo uno strumento della confessione, per agevolare le attività editoriali e la compravendita di beni e immobili al servizio delle attività di proselitismo, finisce per diventare la finalità essenziale del culto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Per questo motivo hai citato in giudizio la Congregazione dei Testimoni di Geova?
 
Sì, perché ho ritenuto ci fossero tutti i presupposti per rivendicare i miei diritti che lo Stato italiano è obbligato a garantire e tutelare in base a precise norme costituzionali. 
 
Ma la sentenza non ha riconosciuto la discriminazione…
 
Purtroppo sì. Evidentemente il nostro Stato non è realmente capace di tutelare i diritti umani dei singoli individui all'interno delle formazioni sociali intermedie, come le confessioni religiose.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Come continuerai la tua lotta?
 
Anzitutto mi preme sottolineare che questa non è soltanto la "mia" lotta. Non è la causa di Luigi Fallacara contro l'ente giuridico Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova. E ancor meno, come alcuni maliziosamente potrebbero ipotizzare, contro la religione dei Testimoni di Geova che ha il sacrosanto diritto di esistere e proclamare il proprio verbo. Al contrario questa è una battaglia di civiltà a favore di tutti i Testimoni di Geova, ancorché fuoriusciti dal gruppo per qualsivoglia motivazione, puntualmente vilipesi da una sistematica condotta discriminatoria perenne e assoluta, chiaramente imposta dai vertici del movimento.  Auspico che ognuno prenda coscienza dei propri diritti umani fondamentali ancorché costituzionali e inizi concretamente a rivendicarli contro questa forma di ostracismo.

Il video dell'intervista:



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  • Salvatore - Per un esame ben preciso e circostanziato sia di come la sentenza non è nemmeno favorevole ai TdG e della superficialità della sentenza, si rimanda a questo link: http://forum.infotdgeova.it/viewtopic.php?f=26&t=17139
  • Salvatore - Per approfondimenti: http://forum.infotdgeova.it/viewtopic.php?f=26&t=17139
  • Salvatore - Alcuni interessanti commenti all'intervista del signor Fallacara: "Questa sentenza non mi sembra affatto a favore dei t. di Geova, ma anzi mi pare mettere ancora in risalto che per magistratura e la legge italiana i TdG non vengono considerati una religione ma una semplice associazione e che, per la questione dell'ostracismo, oltre che per altri motivi, non ottengono l'Intesa (giudice docet) dimostrando anche che, se non cambiano, non l'otterranno mai. Non possiamo quindi sapere come avrebbe agito la magistratura se l'Intesa fosse stata riconosciuta all'organizzazione dei testimoni. E comunque il giudice ha precisato che all'interno dei legami familiari l'emarginazione e l'ostracismo non possono sussistere; perciò quegli esempi di TdG che mandano il proprio figlio dissociato/disassociato nella propria stanzetta quando hanno a pranzo o a cena i loro "fratelli", così da non turbare la loro coscienza, sono esempi contrari ai principi dell'ordinamento giuridico e che potrebbero persino comportare delle denunce dirette all'autorità." "Comunque è anche vero che ogni magistrato è a sè e, spesse volte, il verdetto di un grado viene completamente ribaltato dal grado giudiziario successivo. Se non sbaglio, proprio in merito agli stessi TdG, abbiamo un esempio di quanto la magistratura sia volubile. Nel caso che riguardò il dottor Vito Pucci, il quale chiedeva di essere reintegrato nell'organizzazione dei TdG, la sentenza di primo grado gli diede ragione, mentre quella di appello gli diede torto. Insomma, a quanto pare molto dipende anche dalla mentalità del giudice. In un potenziale appello magari la sentenza verrebbe ribaltata, così come magari verrebbe riconfermata. Sebbene non abbia accolto la richiesta di Fallacara, il giudice ha dichiarato ufficialmente che i TdG, proprio per i loro comportamenti, non ricevono l'Intesa e non sono riconosciuti come religione. Perciò io direi ai TdG e anche ai simpatizzanti di stare molto attenti nel pensare che la sentenza sia a favore dei TdG. A me sembra invece un colpo al cerchio e uno al barile: un tentativo insomma della magistratura di lavarsene le mani su questioni attinenti alla sfera religiosa. Forse per evitare che si creino precedenti che possano portare a conseguenze nefaste anche nei confronti di certi culti settari appartenenti alla chiesa cattolica? E' solo un mio pensiero ma forse non tanto lontano dalla realtà"
  • Marcello - Dove è pubblicata la sentenza ?
  • Romano - La si può trovare in pdf qui: http://www.infotdgeova.it/downloads/Sentenza%20FallacaraVsCcTdG.pdf
  • Felice - Si dice che i tdg non sono riconosciuti come religione ma come semplice associazione. Allora perché godono di certi privilegi propri dei culti religiosi come l'esenzione dalle tasse?! Inoltre un illecito, perché di questo si tratta, che sia commesso da una religione o da una associazione, è pur sempre un illecito. Perché fate distinzioni di sorta di chi abbia commesso l'illecito?! Inoltre il buon senso mi insegna che una violazione di una norma, che sia di modesta entità o di un'entità più considerevole, è pur sempre una violazione! Dal mio punto di vista avvengono cose troppo strane...Come questa sentenza così sommaria e superficiale, tenendo conto che viviamo nella patria dei conflitti di interesse...chissà cosa si nasconde sotto la melma! Sicuramente ignoranza e superficialità.
  • Cesare - Quanto biasimo stai recando al vero Creatore che è Geova. Vergognati!
  • Lucio - Però le discriminazioni ci sono ovunque quando esci da un gruppo. vero che i TdG, che sono una setta non una religione, sono molto severi in questo.
  • Luigi - Esimio Cesare, biasimo al Creatore ,lo recano i vertici della sua organizzazione a motivo degli innumerevoli casi di pedofilia al vostro interno che non potete più negare la Real Commissione Australiana, ha scoperto solo in quello stato oltre 1000 casi non denunciati, nascosti, come pure in Francia, Olanda, Regno Unito...., Poi questo ex tdG, non so quale biasimo sta recando, visto che racconta i retroscena dell'aberrante pratica dell'ostracismo, dove perfino i figli che intendono lasciare l'org. vivono in casa quasi ignorati dai genitori, che alla visita di fratelli nella fede, vengono confinati in altre stanze... Aberrante, disumano, e tutto perchè smettono di credere nel vostro SFD, e nelle sue enunciazioni sempre rivisitate, anche se credono ancora in Dio. Si svegli e si riprenda la sua vita. Io sull'autobus dove alla guida c'è un conducente che non ha la patente non conosce la strada e che ha fatto molti tamponamenti, non ci salirei e tantomeno i miei cari, ma le ci si è seduto. Pensi a quanti ragazzi e adulti si son fatti morire per il veto dell'emotrasfusioni, dove oggi i vertici sentendo la colpa di vittime innocenti per aver creduto al veto da loro imposto, ha cambiato il famoso """"intendimento"""", e lasciano decidere in coscienza se beneficiare o meno di una trasfusione; cosa che un tdG continua a rifiutare


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