di Mina Barcone

Bari, il progetto ''Dance for all'': quando a ballare sono i ragazzi autistici
BARI - Insegnare la danza a bambini e ragazzi autistici. E’ la scommessa (vinta) dalla compagnia di ballo "Junior dance company" e dall'associazione "Dalla luna", che da due anni a questa parte hanno messo su il progetto "Dance for all" (nella foto), che sfrutta l'arte della danza per stimolare il difficile processo di integrazione sociale dei giovani colpiti da autismo. Una sfida tutt’altro che facile, visto che gli autistici si caratterizzano proprio per il rifiuto del contatto fisico e per la paura di situazioni nuove.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tutto prende forma nel gennaio del 2013, quando i ballerini della compagnia preparano un'esibizione servendosi di un particolare software, il "Dancing forms for all". «È un programma digitale che spiega in modo semplice i passi e le evoluzioni da effettuare - spiega Sara Accettura, 34enne coreografa della compagnia -. Quella performance fu simulata sul pc da Janet Randeell, una nostra collega gallese costretta a muoversi su una sedia a rotelle. Fu proprio lei in seguito a suggerire l'uso di questo strumento virtuale per aiutare i ragazzi disabili».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Gil esperti danzatori non se lo fanno ripetere due volte: Sara contatta subito il suo amico Guido D’Angelo, 35enne psicologo di "Dalla luna", associazione che dal 2012 dà una mano ai familiari dei circa 200 autistici presenti a Bari. I due gruppi cominciano così a lavorare in simbiosi accogliendo una decina di malati con un'età compresa tra gli 8 e i 24 anni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E l'intuizione della Randeell si rivela un successo. Posti di fronte al computer, i giovani allievi si dimostrano a sorpresa disponibili a mettere in pratica le istruzioni del programma digitale. «L'esperimento riuscì alla grande  - racconta ora Guido - e un primo spettacolo vide presto la luce dopo una serie di prove effettuate nella sede della nostra associazione in via Generale Dalla Chiesa e nell'auditorium Vallisa. Al di là delle ovvie imperfezioni nei movimenti, l'uso del linguaggio del corpo associato alla musica aveva spronato i ragazzi a esprimere in modo alternativo le proprie emozioni, di solito nascoste: era questa la nostra conquista».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Il software è funto quindi da "detonatore" per i giovani autistici, che nei mesi successivi hanno lavorato per dar vita ad altre due performance. Ma ancora una volta l'aspetto artistico è passato in secondo piano. «I disabili hanno aumentato gradualmente la loro fiducia verso i ballerini - prosegue lo psicologo - e con essa l'attitudine a comunicare i propri stati d'animo, magari anche solo gesticolando. La danza li stava aprendo al mondo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E gli effetti positivi del progetto non sono finiti qui: chi ha assistito alle esibizioni di ballo ha constatato di persona come la figura dell'individuo autistico aggressivo sia solo uno stereotipo dannoso. «La società ha creato un muro di pregiudizi davanti a questi soggetti - evidenzia Guido - considerati asociali, pericolosi e da isolare senza un valido motivo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«In attesa del quarto spettacolo - continua Sara - abbiamo dato vita a un simpatico video: sulle note di “I’m singin in the rain” i nostri speciali artisti danzano per le strade di Bari Vecchia in sintonia tra loro con movimenti basilari. La clip è in gara in un concorso sul social network Bewons e potrebbe rivelarsi un modo di autofinanziarci, visto che il primo classificato riceverà una somma di denaro».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E ormai non si tratta solo di apprendere questo o quel passo di danza: alcuni ragazzi sono persino in grado di scegliere le musiche per gli spettacoli, dipingere le scenografie, realizzare costumi e scrivere testi per le canzoni. Come il 30enne Josè, che nel suo brano "About me", tira fuori il mondo che ha dentro di sé. "Già perché la sensibilità ai rumori e agli sguardi non era dovuta ad una mia mancanza, bensì alla super vista e al super udito. Basta ad essere inferiore. Io ero e sono un super eroe. Ma c’è un effetto collaterale. Come Superman ho anche io la mia criptonite: la lana. Il contatto con un maglione mi distrugge. Però voi non ditelo a nessuno, altrimenti non potrò più salvarvi dai mostri dello spazio".

Il video di "I'm singing in the rain", ballata dai giovani autistici:



© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita



Mina Barcone
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  • Ornella - MERAVIGLIOSI!!!!!!!!!!!!!!!!!! SPERO IN FUTURO COSì ANCHE PER NOI. BUON LAVORO
  • Roberto - Cosa dire: se ogni spettacolo infondesse le emozioni che mi hanno trasmesso questi ragazzi attori/coreografi/ballerini...forse la vita sarebbe più bella per tutti...un abbraccio a tutti coloro che riescono a far vivere e trasmettere tutto ciò...per il bene comune dell'umanità intera...


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