di Mina Barcone

Dribbling, Dallas e Las Vegas: quando a Bari imperavano le sale giochi
BARI – Dribbling, Dallas, Las Vegas, Play e Replay, Saturno. Nomi strani, che ai più non dicono proprio nulla, tranne ai baresi che oggi hanno un’età che si aggira sui 40 anni. Perché questi nomi, per chi era ragazzino negli anni 80, erano sinonimo di svago, di incontri, di fughe e di avventura. Parliamo delle vecchie sale giochi di Bari, quelle dove era possibile, prima dell’avvento e della diffusione dei primi computer, passare ore davanti ai cosiddetti videogiochi “arcade”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Da Pac Man, a Mario Bros, da Space Invaders a Mortal Kombact, da Tetris a Dragon's Lair, alzi la mano chi non ha mai speso tutta propria paghetta per comprare i fatidici “gettoni” che permettevano di giocare a affrontare personaggi venuti dallo spazio o da mondi fantascientifici.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«La sala giochi che ricordo con più affetto era il "Saturno" di piazza Sant'Antonio, dove ora sorge un negozio cinese - racconta il 40enne barese Gianfranco -. Era la nostra tappa fissa da ragazzini la domenica pomeriggio. Con 1000 lire giocavamo ben 10 partite. Soldi messi da parte tutta la settimana risparmiando su qualche gelato, qualche bibita o merendina».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ogni quartiere di Bari ne aveva una. C’era il Dribbling in via Unità d’Italia, il Play e Replay in viale della Repubblica, il Casablanca su via Capruzzi, il Las Vegas in via Cognetti, il Trocadero nei pressi di piazza Umberto, il Dublino in corso Italia, il Dallas in corso Mazzini. Si trattava di punti d'incontro di tanti ragazzini, anche ottimi nascondigli per passare le mattinate quando si saltava la scuola. Al loro interno grandi consolle con scritte colorate: i videogiochi arcade. Schermo, joypad (l’antenato dell’attuale joystick formato da un bastoncino di metallo con pallina sopra e accanto pulsanti colorati) e al di sotto piccole fessure dove inserire i gettoni o le monete.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Spesso capitava di doversi mettere in fila per aspettare che il giocatore precedente terminasse i propri gettoni per poter iniziare la propria partita. La speranza era sempre che finisse subito e non superasse troppi “quadri”, cioè i vari livelli dei giochi che diventavano man mano sempre più complicati da affrontare. Anche se in questi posti a volte si poteva diventare eroi per un giorno. «Ricordo che un giorno stavo affrontando il gioco delle Olimpiadi – racconta il 45enne Salvo – e a un certo punto riuscì a fare un record assurdo. Dietro di me si formò una fila di ragazzi impressionati dal punteggio che ero riuscito ad ottenere: iniziarono tutti a incitarmi. In quel momento mi sentì davvero un grande».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Sale giochi che però a volte erano frequentate da persone ambigue. Abbiamo scritto in un altro articolo ad esempio che a Las Vegas si spacciava l’eroina. «Ricordo una volta che al Play e Replay ci fu un blitz della Polizia - Racconta il 41enne Franco -. Comunque per noi rappresentava la normalità: in quei posti poteva sempre accadere qualche casino». «Il Dallas l’hanno chiuso un sacco di volte ad esempio», conferma il 42enne Andrea.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Per questo motivo i nostri genitori non erano contentissimi che andassimo in quei posti – sottolinea il 47enne Mimmo -. Ma tant’è, forse proprio perché spinti dalla sete del proibito, noi ci tuffavamo in quei luoghi bui. E poi se facevamo “x”, cioè se saltavamo la scuola o facevamo sciopero, era lì che ci si vedeva tutti. Io frequentavo il “Dribbling” di via Unità d’Italia, dove spesso trovavo alcuni ultras del Bari». «Io invece andavo al Casablanca: ricordo che il proprietario era alto 2 metri, se non sbaglio si chiamava Gianni», rammenta con nostalgia il 48enne Roberto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tutto però terminò con l’avvento dei computer casalinghi. Prima i vari Vic 20, Amiga e Commodore 64 e poi soprattutto l’arrivo di consolle sempre più sofisticate come il Super Nintendo e Playstation, spensero i neon delle sale giochi: i ragazzini iniziarono a riunirsi in casa dei vari compagni, con la benedizione dei genitori. Era finita l’avventura, erano finiti gli anni 80.


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  • antonio - io abitavo in via Crispi e quindi frequentavo il Dallas di c.so Mazzini ma non disprezzavo anche il Millepiedi di via Brigata Bari e una saletta piu' piccola in via Bovio di cui non ricordo il nome alle spalle del tribunale . Nostalgia di giornate spensierate grazie per questo servizio che mi ha riportato a quei tempi bellissimi
  • Francesco - La sala in via Bovio era il mitico Club Paradiso!! ( di mio padre )
  • Nicola - Il Millepiedi altra piccola grande sala giochi si trovava in via Brigata Bari, là dove ora c é un piccolo bar che per lungo tempo ha celato nel suo "retrobottega" i cabinati dei nostri amati giochi. Una piccola sala giochi che tentò la carta del Bar+Saletta che all'epoca aveva giochi all'avanguardia accanto ai classici. Come dimenticare il bellissimo cabinato di Battlezone con un impianto audio e suoni da paura!!! Con quei carri armati verdi poligonali e la doppia cloche. Il bello due quei tempi é che finita la messa, o la domenica pomeriggio trovavi quei posti pieni di persone. Dai coetanei ai ragazzi più grandi agli adulti vittime anche loro di quella grande fascinazione che furono i videogame da sala...
  • Gary - Io non sono stato un grande frequentatore di sale giochi....anche xche quando iniziai ad andare io... avevo gia' l'amiga e quindi ero quasi soddisfatto dei giochi di quel computer..andavo in sala giochi per giocare a qualche titolo che l'amiga non possedeva ancora oppure andavo xche ero in vacanza da qualche parte (vedi la sala giochi di lido lucciola a s. spirito)...Ricordo che tra le varie sale giochi ...mi capito' di passare dal dribbling...e qualche altra di c.so cavour o s.antonio non ricordo...e poi un altra in via l.ricchioni dalle parti di via gilulio petroni...dove c'era il mitico mortal kombat 2...Il trocadero qualche volta anche li...ma sono state frequentazioni sporadiche...non assidue in tutte queste sale giochi menzionate ...Ho invece frequentato per il periodo scolastico quindi nel 1994-95 l'Endas dalle parti di via Manzoni...dove ho giocato al primo mortal kombat...e dove giocavamo a ping pong in una stanza negli scandinati di quel locale..Cmq bei tempi che non ci saranno piu'... adesso ci sono gli emulatori su pc che ti fanno rivivere quei periodi...
  • Gianfranco - Non avete citato il mitico Club di via quintino sella.
  • davide - Nell'articolo anche se joypad sono quelli moderni, all'epoca non era sicuro che trovassi joystick decenti o con la pallina... Hai dimenticato però che le più belle sale giochi erano quelle "sotto casa" con 2/3 giochi e i grandi che giocavano a videopoker... Ma ci vorrebbe un altro articolo per questo ;) se hai voglia, ho ottima memoria in merito e sono uno storico dei videogame ;)
  • Francesco - Io ne sto vedendo uno con 520 giochi, gettoniera ecc... Se a qualcuno può interessare mi contatti a questa mail... f.tedeschi2@inwind.it
  • Gary - Voglio ringraziare gli inventori degli emulatori..grazie di tutto...!!!!
  • Francesco - Ma la sala giochi protagonista del film la Capa gira, come si chiamava?
  • Cicciuzzo - Abitavo in Via E.Toti ed il Dribling era il mio ritrovo dalle medie in su.. Ho conosciuto i migliori Amici (e lo sono tutt'ora, ma purtroppo la vita ci ha portati ad abitare lontani). Mi mancano davvero tanto quei tempi. Credo di soffrire realmente di nostalgia..
  • Cicciuzzo - Stavo cercando notizie e ricordi del periodo fine anni 80 e decennio successivo e mi ritrovo questo articolo.. E pensare che "da vecchio" vorrei rivivere quei tempi e stavo cercando gruppi di "disperati" come me per condividere ricordi ed esperienze passate in sala giochi o anche nelle camerette a giocare con amici..


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